
Lo scenario
L’Africa, in realtà, avrebbe grandi potenzialità per lo sviluppo dell’acquacoltura, che insieme alla piscicoltura è il settore in più rapida crescita negli ultimi 40 anni, ma ha bisogno di sostegno in termini di finanziamenti, alimentazione per i pesci e attrezzature. Così, in Algeria il governo sta incoraggiando gli agricoltori del deserto del Sahara ad allevare pesce, anche se alcuni osservatori sostengono che queste pratiche possono danneggiare l’ambiente e aprire le porte aspecie invasive. La soluzione,secondo Barange, è “avere una legislazione e un monitoraggio adeguati”. A livello globale, la percentuale di stock pescati è salita a 33,1 % nel 2015 da 31,4 % del 2013 e 10% del 1974. il consumo di pesce ha raggiunto il massimo storico di 20,2 chili a persona dai nove chili nel 1961 e ulteriori aumenti sono attesi dal momento che i consumatori attenti alla salute fanno largo uso di pesxe. Attualmente, 3,2 miliardi di persone fanno affidamento sul pesce per quasi il 20% dell’apporto di proteine animali. A fare la differenza potrebbe essere, allora, la riduzione delle perdite e gli sprechi, per rendere sostenibile una pesca che attualmente vede circa il 35% delle catture gettate via.
Fonte: FAO
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(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
